La Persona Amata – Parte 2

la persona amata parte 2

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La persona amata, per cui  si prova amore e si è ricambiati, cercata, trovata e scelta affinché attraverso l’amore che da essa un’interiorità riceve e che le dona porti  al proprio completarsi, a far sentire rispecchiati ed accolti, dovrà essere sentita, accolta e custodita dal soggetto amante in tutti i suoi aspetti, nella sua unicità e unità, nella sua totalità. Comunque la persona amata non potrà e non dovrà mai coincidere in tutto ad un ideale di soggetto concepito nella propria interiorità eccessivamente delineato e idealizzato, quasi mitizzato. La persona amata ideale deve restare nel regno dei propri sogni e non legare un soggetto nella personale e soprattutto reale ricerca dell’amore. A forza di amare solo una persona dei propri sogni non se ne amerà mai una reale.

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Un ideale personale ed eccessivamente utopico di persona da amare è un arma a doppio taglio per l’interiorità di un soggetto che in sé lo concepisca e lo accolga, che si accanisca nella pretesa di delinearne l’immagine interiore ed esteriore e di riuscire a trovarne un reale corrispettivo fra gli altri nel mondo, poiché anche nel remoto caso in cui questa figura mitica fosse trovata e fosse ricambievole, costringerebbe il soggetto stesso a trasformarsi a sua volta nell’altrui ideale di amato. Dovere che spesso non trova pronta la propria interiorità rendendola incapace di dare una veloce risposta alle richieste dell’altro. Il ritrovamento della persona amata ideale da parte di un soggetto potrebbe portare con sé la responsabilità di una propria idealità voluta dall’altro da possedere o da raggiungere in fretta, per relazionarsi con essa in modo stabile.

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La persona amata, come la persona amante in una relazione d’amore, saranno sempre e soprattutto soggetti reali, nel migliore dei casi possibile vagamente somiglianti all’ideale che uno possiede dell’altro. La ricerca ossessiva di un’idealità di persona amata è quasi sempre sintomo del possesso da parte del soggetto cercante di un’interiorità non pacificata con ed in sé stessa, incapace di giungere a comprende che una realtà, un mondo composto da altri, tra cui scegliere il soggetto da poter amare, corrispondenti solo ai propri rigidi canoni renderebbe immuni dal piacere della sorpresa, di scoprire globalmente l’altro poco alla volta, toglierebbe fascino all’unicità che caratterizza ognuno. La persona amata è molto spesso nascosta in un altro sempre lì visibile, sotto i propri occhi, che senza un particolare perché resta comunque occultato allo sguardo della propria interiorità, quasi invisibile, ma la cui ombra all’improvviso si accende e si illumina, si fa visibile fra gli altri rendendo con meraviglia l’amore di entrambi i soggetti  reciproco.

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La persona amata ideale per un soggetto, quella dell’amore allo specchio è molto spesso una persona della sorpresa, quella spesso appartenente al novero dei soggetti mai presi in considerazione per venire amati, forse anche agli antipodi rispetto al proprio ideale, un essere verso cui non si sente particolare attrazione o repulsione, che non ripugna né per la propria interiorità o esteriorità, ma all’apparenza manchevole di un “Non so che” capace di metterne in luce il valore e la complementarità con sé. Il “ Non so che” che spesso impedisce ad soggetto il riconoscimento della persona amata in un altro a portata di mano, non è da considerarsi una lacuna sita nell’altrui esteriorità o soprattutto interiorità ma nella propria, non pacificata con ed in sé stessa e incapace quindi di slegarsi dallo stereotipo in sé stessa coltivato di persona ideale da amare e a tutti i costi da scovare.

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L’affidarsi nella scelta della persona amata da ricercare a un ideale considerato completo e non riducibile nelle sue pretese, elaborato dalla propria interiorità, oltre che essere sintomo della mancanza di equilibrio e pace di questa con ed in sé stessa, espone al pericolo del repentino cambiare di questo criterio ad ogni minimo sobbalzo e mutamento di gusto o moda nell’esistenza del soggetto. In questo caso l’interiorità di un soggetto svilupperà l’incapacità di andar oltre l’infatuazione d’amore, lo stadio di superficiale innamoramento per l’altrui esteriorità, solo primo stadio del vero amore, privandosi della possibilità di provare ed esistere all’interno di un vero e completo amore per la totalità che è e deve essere vista nel soggetto amato. Se i sensi possono lasciarsi incantare da molte persone per volta allo stesso tempo, il cuore nel medesimo frattanto può amarne solo una contemporaneamente.