91.
Il mondo può essere cambiato e migliorato dalla gente, solo a condizione che ogni soggetto che la compone, comprenda e si assuma la responsabilità, che si accompagna alla propria esistenza, verso un passato che viene sempre all’interiorità di un soggetto consegnato dagli altri; un presente che da essi viene garantito e verso un futuro che da sé stessa solamente dipende. Il futuro è l’unico tempo in cui il cambiamento ed il miglioramento del mondo si può rendere possibile, a condizione che si possa verificare prima un cambiamento, volto alla comprensione e all’accettazione di sé stessa, da parte dell’interiorità di ogni soggetto che esiste al mondo, che compone la gente nel presente. Se il volto interiore di un soggetto può volgersi con lo sguardo e reggere con la vista la luminosità della luce che si irradia dalla verità di una generale e partecipata comprensione dell’unicità, particolarità e singolarità che caratterizza l’esistenza di ogni individuo al mondo, allora tutti, in maniera simile, ma diversa e personale per metodi di attuazione, potranno farlo rendendo un posto, migliore per tutti, la realtà del mondo.
92.
Il cambiamento ed il miglioramento del mondo non è un’opera che l’interiorità di un soggetto possa demandare prima all’iniziativa altrui e solo successivamente a quella personale, poiché ogni interiorità di ogni soggetto presente ed esistente al mondo ha il dovere e l’obbligo, nella limitatezza del proprio ruolo e delle proprie possibilità di adoperarsi in questo senso, a favore di un simile rinnovamento, del trasformarsi di una possibilità in una realtà, di qualcosa all’apparenza irrealizzabile in una verità in cui tutti possano esistere e di cui tutti possano usufruire allo stesso modo, volendolo. L’interiorità di un soggetto esistente al mondo deve sempre essere capace di comandare alla sua esteriorità, in modo che agisca sempre mossa da delle proprie limpide convinzioni figlie della pacificazione e dell’equilibrio con ed in sé, e non seguendo una pericolosa tendenza ad aggregarsi alle decisioni e azioni altrui, in cerca di una imitazione ed emulazione dell’altro che sembra sempre portare con sé all’accettazione ed al riconoscimento da parte di esso.
93.
Tutto ciò che accade, a tutti o ad una singola persona al mondo, va sempre e comunque accettato, anche se spesso un evento non può essere sempre e subito compreso dall’interiorità del soggetto che lo subisce, direttamente o indirettamente, su di sé. Un soggetto deve comprendere nella sua interiorità che dietro ogni evento momentaneamente incomprensibile, dietro anche gli eventi più tragici e atterrenti della propria esistenza, si cela un ordine del mondo seppure spesso sfuggente, la cui trama non va rigettata ma accolta e possibilmente capita, cosa spesso comunque comprensibilmente difficile a farsi. L’ordine che si nasconde dietro il mondo è spesso superiore alla visione che ognuno che esiste in esso possiede, ma sembra sottostare ad una semplice regola per cui: “Ogni azione malvagia compiuta da chiunque verso chiunque non resta impunita ad eterno, ma si ritorce e riflette sempre su chi la compie, in un modo o in un altro, e non sempre sul diretto interessato, ma cosa peggiore, sulle persone a lui care e vicine.”. Detta regola d’ordine che si ritrova nel disordine degli eventi che si susseguono al mondo può essere chiamata “Regola della Specchio”.
94.
La “Regola della Specchio” sembra spiegare all’interiorità di un soggetto la totalità degli eventi che possono accadergli risultando incomprensibili per sé, ma che obbedendo a questa legge ed in essa inquadrati e analizzati, si chiariscono, perché l’esistenza a volte sembra riflettere su un soggetto quanto egli fa o considera, positivo o negativo per l’altro, sempre e comunque, senza mai risparmiargli nulla sul suo personale cammino sulla strada del cambiamento. Non sempre tutto per l’interiorità di un soggetto sembra andare così, ogni evento o situazione essere immediatamente descritto da una simile legge, ma la verifica dei suoi esiti su sé stessi spesso non può essere portata a termine poiché i suoi effetti e conseguenze non si limitano al singolo individuo che ad essa deve rispondere, ma si possono incontrare e individuare anche su persone ad esso vicine a distanza di molto tempo, addirittura sui suoi discendenti.
95.
Il mondo in generale è un macromondo composto da infiniti micromondi rappresentanti ognuno l’interiorità di ciascun soggetto esistente in esso, cioè dal mondo con cui esso si relaziona ed in cui esperisce il proprio sé, dal “Mondo della propria esistenza”. Scelta forzata per l’interiorità di un soggetto e dettata dal rispetto per sé, dal dovere verso la propria esistenza, è il costruirsi il migliore micromondo per sé possibile, con le proprie sole potenzialità e forze. Lo stato, le caratteristiche, la solidità del micromondo creato dall’interiorità di un soggetto, devono essere immagine di questa, ma soprattutto devono essere quanto più possibile causate, unicamente ed esclusivamente, dalle proprie azioni e non lasciate o esposte a delle sorti stabilite dall’esterno. Il “Mondo della propria esistenza” è per un soggetto, specchio di come egli lo decide e sceglie di erigerlo in sé; è una scommessa della sua interiorità, nella cui possibile realizzazione lui per primo deve credere e impegnarsi con tutto sé stesso, con tutte le sue forze e i mezzi a lui disponibili.