Il Rapporto Amoroso – Parte 2

166.

Un rapporto amoroso trova spesso la sua fine, la sua conclusione a causa della gelosia, un sentimento, un moto dell’interiorità che sembra sempre vivere in simbiosi con l’amare, da cui l’amore non può mai del tutto slegarsi. Amare una persona senza desiderarne la totale dedizione fisica e mentale, l’appartenenza a sé, è un qualcosa di contraddittorio, di non concepibile tra due persone che si amino con tutte sé stesse. Se in un rapporto amoroso una giusta dose di gelosia sia da considerare normale, quasi salutare per la relazione, una dose eccessiva di essa porta con sé al soffocamento, alla riduzione ed all’estremo all’annullamento completo dell’altrui tipicità e unicità. L’eccessiva gelosia in un rapporto amoroso è un qualcosa che toglie all’altro il possesso di sé nella quotidianità e lo rende schiavo di una esterna ossessione.

167.

Se troppa gelosia uccide la unicità dell’altro in un rapporto amoroso, l’assenza di essa nella relazione è segno dell’ormai sopito interesse di un amante verso l’amato, visto e considerato come un possesso ormai eternamente acquisito e mai lontanamente immaginato sfuggente; l’altro diviene una presenza data per scontata che nulla e nessuno potrà a sé portare più via in nessun modo o tempo. L’assenza di gelosia in un rapporto amoroso derivante dall’idea che l’amore dell’altro una volta ottenuto sarà sempre conservato, è segno nell’interiorità di una persona della mancata comprensione che l’amare non è un lento oblio nel nulla del sentimento, ma deve essere in ogni istante un continuo rinnovarsi dell’emozione, del trasporto, dei tremori del primo incontro.

168.

In un rapporto amoroso la gelosia può avere oltre che un valore negativo persino uno positivo, strumentale, pratico, volto a riaccendere nell’altro il desiderio e la paura della propria scomparsa, perdita o allontanamento. Quando la persona amata viene vista distaccarsi all’improvviso, il suo non essere un qualcosa di scontato, di acquisito stabilmente, un oggetto da riporre in un angolo ogni volta che venga usato, come un banale strumento, il suo valore e la sua necessità torna a farsi evidente all’amante che in una sfrenata corsa ai ripari ritorna a rifulgere dell’amore e del desiderio per l’altro tipici dei primordi della relazione. L’amore comunque non deve mai essere una lampadina accendibile o spegnibile da un interruttore rispondente al nome di gelosia, ma un fuoco di perenne ardore che nulla, finché brucia, può smorzare.

169.

In una interiorità pacificata con ed in sé stessa, la gelosia non troverà mai un posto più grande di quello che le spetti per avere una sana relazione, che superi in dimensione quello riservato al basilare rispetto e alla incondizionata fiducia nelle azioni dell’altro, presupposti di un saldo e sincero amore. La gelosia eccessiva e ossessiva è una crepa che si apre in una interiorità afflitta dall’insicurezza nei confronti dell’intensità del proprio amore, della sua forza di avvincere l’altro e di sé stessi; è una frattura che dall’interno di un soggetto si estende alla coppia minando la stabilità dello stesso rapporto amoroso, svalutando e umiliando la persona amata. L’ossessiva e ingiustificabile gelosia dell’altro nasce nella propria interiorità quando in essa muore la fiducia nel proprio amore, in sé e tutto ciò viene poi per cecità e stupidità, senza reale colpevolezza, riversato come macigno in modo scorretto sulle spalle dell’incolpevole amato.

170.

In un rapporto amoroso, se tra i due soggetti amanti non vi è un pieno e incondizionato credito, avvalorato vicendevolmente da entrambi, alla basilare e imprescindibile premessa della relazione che è rappresentata dal concepire l’agire e il pensare dell’amato sempre in funzione del bene reciproco della persona che si ha accanto, allora la fiducia non potrà ma venirsi a creare e a consolidare tra essi. Un rapporto amoroso in cui i soggetti amanti non si consegnino e attribuiscano l’un l’altro una totale, illimitata fiducia, senza riserve sulla bontà e positività delle rispettive intenzioni ed azioni per l’altro, non è destinato affatto a durare. L’amore per l’altro se non è accompagnato dalla assoluta fiducia in esso è destinato a trasformarsi in un mondo di incubo e sospetto che, se dapprima è da uno generato, anche all’amato sarà presto o tardi allargato.